"In amore. E in pericolo."
"Quando ti prendono quando vogliono ti possono portare ... in un vicolo cieco!"
Frasi di lancio originali del film
Larry Cohen a metà degli anni ottanta ci fornì finalmente anche un dittico girato quasi "back-to-back" (assieme a"Special Effects" che affronterà Andrea), di sostanziosi ed eleganti thriller. La storia di "Perfect Strangers", in Italia intitolato "Vicolo cieco" per il suo unico passaggio televisivo, su Raitre nel 1988, verte su di un sicario della mafia che si innamora della madre del piccolo testimone di due anni, di uno dei suoi omicidi per contratto. La tematica coheniana della maggior parte dei suoi film, sulla reazione dei protagonisti ad incredibili rivelazioni e situazioni (come in "It's Alive!", "The Stuff", ecc.) rimane qui sullo sfondo (irregolarmente) di una narrazione sostenuta e strana, da cui ne deriva l'atmosfera allucinatoria (New York è come sempre l'ambientazione prediletta dei film di Cohen, qui appunbto d'atmosfera come non mai, e le cui ricadute stilistiche conferiscono molta energia alla visione coheniana nella pellicola: non c'è eccesso stilistico che non si adatti alla perfezione alla storia e ai personaggi, in "Perfect Strangers", e alle loro azioni). Non sono sicuro che Cohen fosse abbastanza in pieno controllo di ciò che stava facendo, ma le sue intuizioni, se è questo quello che sono, sono in genere il risultato di un suo ben riconoscibile marchio registico, e la prestazione all'inizio straniante offerta da Anne Carlisle (l'androgina di "Liquid Sky" ['83]di Slava Tsukerman, interpreta qui la madre) è di una presenza luminosa, fluttuante: quasi come una Garbo in abiti da mamma anni '80, recitante ogni linea di dialogo con convinzione perfetta (non facile da fare con almeno un pò dei dialoghi scritti da Cohen) e con il suo aspetto ambiguo ed etereo da far venire un uccello da cavallo, spariglia ogni equilibrio precostituito. Cohen è ancora una volta preoccupato con il suo script per una minaccia all'innocenza dell'infanzia (il rovescio sentimentale del suo corrosivo cinismo), anche se la sua attenzione ai temi delle donne (come nella sequenza notturna dell'aggressione) si presenta come una sorpresa: forse sta facendo penitenza per i "peccati" passati nei suoi film d'"exploitation", ovviamente scherzo. Altri interpreti sonoBrad Rijn, Ann Magnuson, e Stephen "Scanners" Lack, sì proprio lui.
Totalmente estraneo alle avventure newyorkesi del periodo di Balki Bartokomous e Cousin Larry, "Perfect Strangers" è ancora oggi considerabile per Larry Cohen uno dei suoi risultati da indipendente più riusciti ed emozionanti, attraverso la storia di questo sicario della mafia di nome Johnny (interpretato da Brad Rijn), che entra in relazione con la madre single Sally (Anne Carlisle) di un bambino di due anni, Matthew (Matthew Stockley),testimone di uno dei suoi omicidi su commissione. Johnny e Sally sono minacciati dagli irti pericoli collegati alla famiglia mafiosa di Johnny, e non più invece direttamente collegati alla sua professione omicida; così come Cohen regolarmente alimenta l'azione non solo con un elemento familiare di ansia relativa al bambino - i casi ricorrenti di rapimenti di bambini danno al film delle sequenze dal taglio exploitation difficili da mescolare con il resto- ma anche un tema da conflitto maschile- femminile, la maggior parte del quale si presenta sotto forma delle (auto-attualizzanti con il periodo anni '80 di una New York criminale pericolosissima), ritorsioni femministe contro lo sciovinismo violento del maschio (viste nella sequenza della scorribanda notturna delle amiche di Sally, a pestare il suo violento fidanzato). Una sequenza questa più estasiante di qualsivoglia grande preoccupazione tematica del regista, e tuttavia, è l'atmosfera inquietante ed eterea del suo film, a determinarne la sua formula vincente. Trovare una corrispondenza armoniosa alla sua nebbiosa, onirica, vagante fotografia (tra cui alcune sorprendenti inquadrature di un World Trade Center come l'ombra centrale diManhattan), con l'interpretazione all'apparenza emotivamente distante della Carlisle quale Sally, genitrice disattenta, fa sì che con "Perfect Strangers" Cohen abbia rinunciato con successo alle splatterate e al gore a favore di un più minacciosamente irreale ma vero, umore del malessere urbano.
"I'm a Shadow" (come si vede ripetutamente graffitato sui muri della città, e dal tema musicale del film).
"Perfect Strangers" non è mai uscito nei cinema italiani, ma come detto venne trasmesso una volta e una sola volta, -ancora oggi in tempi di DTT- da Raitre nel 1988, con il titolo "Vicolo cieco".E' però reperibile da diversi anni, come anche il film "gemello""Special Effects", in un buon dvd R1 della MgM.
"I'm a Shadow" Scritta da Michael Minard
Eseguita da Michael Minard
Frasi di lancio originali del film
Larry Cohen a metà degli anni ottanta ci fornì finalmente anche un dittico girato quasi "back-to-back" (assieme a"Special Effects" che affronterà Andrea), di sostanziosi ed eleganti thriller. La storia di "Perfect Strangers", in Italia intitolato "Vicolo cieco" per il suo unico passaggio televisivo, su Raitre nel 1988, verte su di un sicario della mafia che si innamora della madre del piccolo testimone di due anni, di uno dei suoi omicidi per contratto. La tematica coheniana della maggior parte dei suoi film, sulla reazione dei protagonisti ad incredibili rivelazioni e situazioni (come in "It's Alive!", "The Stuff", ecc.) rimane qui sullo sfondo (irregolarmente) di una narrazione sostenuta e strana, da cui ne deriva l'atmosfera allucinatoria (New York è come sempre l'ambientazione prediletta dei film di Cohen, qui appunbto d'atmosfera come non mai, e le cui ricadute stilistiche conferiscono molta energia alla visione coheniana nella pellicola: non c'è eccesso stilistico che non si adatti alla perfezione alla storia e ai personaggi, in "Perfect Strangers", e alle loro azioni). Non sono sicuro che Cohen fosse abbastanza in pieno controllo di ciò che stava facendo, ma le sue intuizioni, se è questo quello che sono, sono in genere il risultato di un suo ben riconoscibile marchio registico, e la prestazione all'inizio straniante offerta da Anne Carlisle (l'androgina di "Liquid Sky" ['83]di Slava Tsukerman, interpreta qui la madre) è di una presenza luminosa, fluttuante: quasi come una Garbo in abiti da mamma anni '80, recitante ogni linea di dialogo con convinzione perfetta (non facile da fare con almeno un pò dei dialoghi scritti da Cohen) e con il suo aspetto ambiguo ed etereo da far venire un uccello da cavallo, spariglia ogni equilibrio precostituito. Cohen è ancora una volta preoccupato con il suo script per una minaccia all'innocenza dell'infanzia (il rovescio sentimentale del suo corrosivo cinismo), anche se la sua attenzione ai temi delle donne (come nella sequenza notturna dell'aggressione) si presenta come una sorpresa: forse sta facendo penitenza per i "peccati" passati nei suoi film d'"exploitation", ovviamente scherzo. Altri interpreti sonoBrad Rijn, Ann Magnuson, e Stephen "Scanners" Lack, sì proprio lui.
Totalmente estraneo alle avventure newyorkesi del periodo di Balki Bartokomous e Cousin Larry, "Perfect Strangers" è ancora oggi considerabile per Larry Cohen uno dei suoi risultati da indipendente più riusciti ed emozionanti, attraverso la storia di questo sicario della mafia di nome Johnny (interpretato da Brad Rijn), che entra in relazione con la madre single Sally (Anne Carlisle) di un bambino di due anni, Matthew (Matthew Stockley),testimone di uno dei suoi omicidi su commissione. Johnny e Sally sono minacciati dagli irti pericoli collegati alla famiglia mafiosa di Johnny, e non più invece direttamente collegati alla sua professione omicida; così come Cohen regolarmente alimenta l'azione non solo con un elemento familiare di ansia relativa al bambino - i casi ricorrenti di rapimenti di bambini danno al film delle sequenze dal taglio exploitation difficili da mescolare con il resto- ma anche un tema da conflitto maschile- femminile, la maggior parte del quale si presenta sotto forma delle (auto-attualizzanti con il periodo anni '80 di una New York criminale pericolosissima), ritorsioni femministe contro lo sciovinismo violento del maschio (viste nella sequenza della scorribanda notturna delle amiche di Sally, a pestare il suo violento fidanzato). Una sequenza questa più estasiante di qualsivoglia grande preoccupazione tematica del regista, e tuttavia, è l'atmosfera inquietante ed eterea del suo film, a determinarne la sua formula vincente. Trovare una corrispondenza armoniosa alla sua nebbiosa, onirica, vagante fotografia (tra cui alcune sorprendenti inquadrature di un World Trade Center come l'ombra centrale diManhattan), con l'interpretazione all'apparenza emotivamente distante della Carlisle quale Sally, genitrice disattenta, fa sì che con "Perfect Strangers" Cohen abbia rinunciato con successo alle splatterate e al gore a favore di un più minacciosamente irreale ma vero, umore del malessere urbano.
"I'm a Shadow" (come si vede ripetutamente graffitato sui muri della città, e dal tema musicale del film).
"Perfect Strangers" non è mai uscito nei cinema italiani, ma come detto venne trasmesso una volta e una sola volta, -ancora oggi in tempi di DTT- da Raitre nel 1988, con il titolo "Vicolo cieco".E' però reperibile da diversi anni, come anche il film "gemello""Special Effects", in un buon dvd R1 della MgM.
"I'm a Shadow" Scritta da Michael Minard
Eseguita da Michael Minard
"Mama, Look What the Big City's Doin' To Your Little Boy"
Scritta da Michael Minard
Eseguita da Michael Minard
"Firing Line of Life" Parole di Janelle Webb (come Janelle Cohen)
Musica di Dwight Dixon
Scritta da Michael Minard
Eseguita da Michael Minard
"Firing Line of Life" Parole di Janelle Webb (come Janelle Cohen)
Musica di Dwight Dixon
Napoleone Wilson
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMolto bello questo titolo di Cohen ancora quasi del tutto misconosciuto, in Italia.
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